4 Fasi per realizzare la perfetta Continuità Operativa

Ci sono eventi prevedibili ed altri no.

Non è possibile sapere con esattezza se e quando un disastro colpirà la nostra azienda.

Non è possibile sapere con esattezza se e quando si dovrà far fronte ad un periodo difficile, scatenato da un evento che ha danneggiato il corretto funzionamento e la continuità del nostro business.

Questi fenomeni sono imprevedibili, perciò vanno affrontati con efficienza, metodo e rapidità.

Per questo motivo è diventato necessario realizzare, il prima possibile, un Business Continuity Plan.

La mancanza di questa strategia per la gestione degli scenari inaspettati significherebbe il rallentamento della crescita aziendale e il blocco della sua economia durante il corso di un evento dannoso.

 

Prerequisito: la consapevolezza 

Prima di buttarsi a capofitto nella realizzazione di un Piano di Continuità Operativa, è bene considerare e tenere sempre a mente che la sfera che racchiude la Business Continuity è formata da diversi elementi che si influenzano a vicenda:

  • l’ambito informatico sta alla base di ogni organizzazione e di ogni progetto che abbia a che fare con i processi aziendali
  • gli aspetti fisici ed organizzativi sono indispensabili per mettere a fuoco punto di partenza ed obiettivo finale del BCP
  • la distribuzione dei ruoli e l’assegnazione della responsabilità è una prerogativa per assegnare compiti precisi a chi di competenza
  • il coinvolgimento e la formazione del personale sono molto importanti per capire, analizzare e condividere tutti i processi che ci sono all’interno di un’organizzazione

Alla luce di queste premesse, possiamo considerare che pianificare la continuità operativa attraverso la progettazione di un Business Continuity Plan rappresenta una necessità aziendale di primaria importanza.

 

Fase 1: l’Analisi d’Impatto

Prima di studiare le possibili strategie per mitigare i rischi, è necessario effettuare un’Analisi d’Impatto del Business (BIA). Lo scopo è quello di valutare e individuare i potenziali effetti sul business di un evento catastrofico.

Vediamo alcune domande che ci possono aiutare a capire quali sono i rischi e le conseguenze:

  • Cosa potrebbe accadere se un fornitore strategico per l’azienda inaspettatamente non riuscisse a consegnare i materiali?
  • Cosa potrebbe accadere se un certo sito produttivo fosse improvvisamente indisponibile?
  • Cosa potrebbe accadere se un utente, a causa di un click sbagliato in una mail, facesse diffondere un ransomware a tutta la rete aziendale?

Dopo aver analizzato tutti i possibili scenari che possano causare fermi produttivi, perdite di dati e documenti o carenze nei servizi erogati, possiamo passare alla fase 2.

 

Fase 2: mappare i processi critici

Per valutare le possibili strategie, bisogna in primis mappare i processi critici. Tra questi troviamo:

  • Clienti e partner
  • Servizi e prodotti
  • Le catene di fornitura
  • Le catene di logistica
  • Le risorse umane necessarie per la continuità operativa
  • Le risorse economiche e finanziarie necessarie per la continuità operativa
  • Le risorse IT fondamentali
  • Le necessità energetiche
  • Le infrastrutture fisiche
  • I rischi legali e di compliance

Una volta stabiliti questi elementi, si può procedere con il piano di continuità operativa.

 

Fase 3: il piano di Continuità Operativa

Un Business Continuity Plan che si possa dimostrare efficiente e completo deve necessariamente includere i seguenti punti:

  • Scopo e obiettivi
  • Ruoli e responsabilità
  • Azioni e priorità
  • Informazioni necessarie e flussi nel tempo
  • Risorse (di personale, economiche, informatiche) necessarie
  • Reporting verso collaboratori, clienti, stakeholder
  • Programma per il ritorno alla normalità

Una volta predisposto il piano, bisogna testarlo. Non si tratta di un progetto che una volta delineato va chiuso in un cassetto; va testato regolarmente durante l’attività aziendale quotidiana per verificarne l’efficacia e trarne i possibili miglioramenti.

 

Fase 4: valutare gli investimenti insieme a Partner specializzati

Può sembrare una considerazione banale, ma non lo è!

Per attrezzare l’azienda con idonei strumenti tecnologici e fornire ai collaboratori linee guida, strumenti e sicurezza per lavorare anche in smart working al fine di fronteggiare possibili disagi, è fondamentale confrontarsi con un Partner del settore IT.

Device performanti, servizi di cyber security proattivi ed automatizzati, backup regolari, disaster recovery plan, assistenza e supporto anche da remoto sono solo alcuni dei servizi che devono essere presenti in ogni azienda.

Questo perché sono finalizzati al mantenimento della continuità operativa e, in caso di emergenze, permettono la ripartenza in poche ore, evitando perdite di fatturato, disservizi, stress dei collaboratori, caos generale, perdite di dati e molto altro!

 

 

La Business Continuity è parte integrande della più ampia compliance aziendale a cui ogni organizzazione deve aderire.

Se non hai ancora un Piano di Continuità Operativa, se stai valutando come crearlo o se non sei sicuro dell’efficacia del tuo Business Continuity Plan, contattaci per una consulenza gratuita.

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