Le banche valutano la sicurezza informatica per concedere credito. Scopri come migliorare la resilienza digitale e ottenere condizioni migliori.
Ti sei mai chiesto se la tua sicurezza informatica può influenzare la tua possibilità di ottenere un prestito?
Fino a poco tempo fa la risposta sarebbe stata “no”.
Oggi, invece, le banche stanno iniziando a considerare la resilienza digitale come uno dei criteri principali per concedere credito alle imprese.
In altre parole: la cybersecurity non è più solo un requisito tecnico, ma un indicatore di affidabilità aziendale.
E questa novità può cambiare radicalmente il modo in cui le imprese ottengono finanziamenti e agevolazioni.
Perché la cybersecurity conta per le banche
La digitalizzazione ha portato vantaggi enormi, ma anche nuove vulnerabilità.
Oggi un attacco informatico può bloccare la produzione, compromettere dati sensibili e generare perdite economiche rilevanti.
E nei casi peggiori, può mettere in ginocchio un’intera azienda. Le banche lo sanno bene.
Per questo iniziano a considerare la sicurezza informatica come un segnale di stabilità e sostenibilità finanziaria.
Un’azienda che protegge i propri dati è, per definizione, un’azienda più affidabile.
Secondo Forbes, il cybercrime globale ha raggiunto un costo annuo stimato di 10,5 trilioni di dollari: se fosse un’economia, sarebbe la terza al mondo.
Anche la Banca d’Italia ha lanciato un chiaro avvertimento: la crescente interconnessione digitale espone il sistema economico a rischi sempre più complessi.
Nuove regole del credito: senza sicurezza, niente fiducia
Gli istituti di credito stanno aggiornando i propri criteri di valutazione. L’obiettivo è semplice; ridurre il rischio operativo legato a potenziali attacchi cyber.
Se un’azienda subisce un incidente informatico senza avere un piano di risposta o protezioni adeguate, la sua capacità di rimborso diventa incerta.
E per la banca, questo significa alto rischio di insolvenza.
DORA: la normativa che cambia le regole del gioco
La nuova normativa europea DORA (Digital Operational Resilience Act) impone alle istituzioni finanziarie di rafforzare la propria resilienza digitale.
Questo implica non solo la protezione dei propri sistemi, ma anche la valutazione dei rischi informatici derivanti da clienti e partner.
Per le imprese che collaborano con banche o fornitori finanziari, questo significa una cosa sola, devono poter dimostrare di avere sistemi sicuri, policy aggiornate, formazione costante e audit periodici.
Cybersecurity: da costo a investimento strategico
Molte PMI vedono ancora la sicurezza informatica come una spesa inutile.
È un errore che può costare caro.
Oggi la cybersecurity è una leva competitiva che può:
- Migliorare il rating creditizio;
- Agevolare l’accesso a finanziamenti e incentivi;
- Aumentare la fiducia di banche, partner e clienti;
- Ridurre il rischio di fermi operativi e perdite economiche.
Un audit informatico positivo non è solo una buona notizia per il reparto IT, ma un vantaggio strategico per tutta l’azienda.
Verso una “patente di cybersicurezza”
Nei prossimi anni potremmo assistere alla nascita di una vera e propria certificazione di cybersicurezza. Un “bollino digitale” che attesti il livello di maturità cyber di un’impresa.
Chi sarà in grado di ottenerlo godrà di condizioni di credito più vantaggiose, maggiore fiducia da parte degli investitori e una reputazione più solida sul mercato.
Chi invece resterà indietro, rischia di vedersi chiudere molte porte.
Proteggere i propri asset digitali non è più una scelta, ma una condizione per crescere.
Vuoi capire se la tua azienda è davvero pronta a soddisfare gli standard di sicurezza richiesti dal mercato (e dalle banche)?
Richiedi la tua Analisi Cyber gratuita e scopri, con dati reali, se la tua azienda è davvero pronta a ottenere credito e crescere in sicurezza.
👉 Richiedi l’Analisi gratuita: https://ardasolutions.com/analisi/